26 aprile, 2019

PAS- SINDROME DA ALIENAZIONE PARENTALE- LE FOLLI PAROLE SU DONNE E BAMBINI DEL SUO IDEATORE RICHARD GARDNER

La PAS o sindrome da Alienazione Parentale venne ideata nel 1985 da uno psichiatra, Richard Gardner, medico volontario presso la College of Physicians and Surgeons nella Columbia University. Il suo guadagno derivava dalla professione di esperto forense, expert witness, un perito insomma.

In seguito alla pubblicazione di un articolo sulla PAS, Gardner venne espulso a vita dall’università con la motivazione che era «ignorante nella disciplina di psichiatria e incapace di ragionare secondo il metodo scientifico»

La teoria elaborata da Gardner è posta al centro del DDL Pillon e similari proposte di legge che intenderebbero riformare in Italia l’attuale diritto di famiglia.

L’esistenza della PAS, che sarebbe un disturbo psicopatologico che colpirebbe il bambino a causa della manipolazione di un genitore che lo porrebbe contro l’altro, suscitando in lui una avversione verso quest’ultimo, è negata dal mondo scientifico e non compare in alcun manuale diagnostico.

Si legga piuttosto ciò che il suo ideatore Richard Gardner scriveva a proposito dei bambini e delle donne.

“La pedofilia intrafamiliare (cioè l’incesto) è molto diffusa ed … è probabilmente un’antica tradizione”.

RICHARD A. GARDNER, SEX ABUSE HYSTERIA: SALEM WITCH TRIALS REVISITED. CRESSKILL, NJ: CREATIVE THERAPEUTICS, 119 (1991).

“Il bambino deve riuscire a provare pietà per il padre per la sventura (nella nostrasocietà) di avere tendenze tendenze pedofile. In altri luoghi e in altri tempi, ciò verrebbe considerato normale”.

RICHARD A. GARDNER, TRUE AND FALSE ALLEGATIONS OF CHILD SEX ABUSE, 592 (1992).

“Egli [il pedofilo] è anche stato sfortunato per quanto riguarda il luogo e il periodo temporale in cui è nato per l’atteggiamento sociale nei confronti della pedofilia. Comunque, questi non sono motivi per condannare se stesso”.

RICHARD A. GARDNER, TRUE AND FALSE ALLEGATIONS OF CHILD SEX ABUSE, 593 (1992).

“Penso che tutti possediamo in noi un poco di pedofilia”.

RICHARD A. GARDNER, SEX ABUSE HYSTERIA: THE SALEM WITCH TRIALS REVISITED, 26 (1991).

“Ogni volta che gli accusatori imputano un’accusa, si pongono nella situazione diformarsi un’immagine visuale inconscia dell’incontro sessuale. E ogni volta che in loro si ripete questa scena, gli accusatori gratificano il desiderio di essere coinvolti nelle attività di cui sono accusati i perpetratori nell’immagine visuale. Ogni volta che ci compare l’immagine del bambino abusato sessualmente, gratifichiamo indirettamente i nostri impulsi pedofili”.

RICHARD A. GARDNER, SEX ABUSE HYSTERIA: THE SALEM WITCH TRIALS REVISITED, 25 (1991).

“[Il pedofilo] deve essere aiutato a rendersi conto che la pedofilia è stata considerata normale da un enorme numero di individui, nella storia del mondo. Deve essere aiutato a rendersi conto che, perfino oggi, è una pratica diffusa e accettata da letteralmente miliardi di persone”.

RICHARD A. GARDNER, TRUE AND FALSE ALLEGATIONS OF CHILD SEX ABUSE, 593 (1992).

Gli impulsi pedofili dei giudici:

“Non c’è dubbio sul fatto che i casi di abuso sono motivo di grande eccitazione per la vasta varietà di individui ivi coinvolti, gli accusatori, gli avvocati dell’accusa, i giudici, i periti, gli psicologi, i giornalisti, i lettori dei giornali e tutti quelli che vi partecipano – a eccezione della persona accusata falsamente e della vittima innocente… Tutti si divertono, tranne le due figure centrali, che non solo provano poca se non nulla eccitazione sessuale, da tutta questa faccenda, ma le cui vite stanno per essere devastate nell’arco del processo”.

RICHARD A. GARDNER, SEX ABUSE HYSTERIA: THE SALEM WITCH TRIALS REVISITED, 31 (1991).

“I giudici non sono scevri da meccanismi psicopatologici… Anch’essi possono avereimpulsi pedofili repressi nei confronti dei quali c’è soppressione, repressione e senso di colpa. Le indagini e gli approfondimenti dei dettagli del caso provocano gratificazioni voyeuristichee indirette… Incarcerare gli accusati può essere utile a livello psicologico per nascondere gli impulsi pedofili dello stesso giudice”.

RICHARD A. GARDNER, SEX ABUSE HYSTERIA: THE SALEM WITCH TRIALS REVISITED, 107 (1991).

Gli abusi sessuali come fantasie materne:

Nel presentare accuse di abuso sessuale, “le fantasie sessuali soppresse e repressedella stessa madre vengono proiettate sul figlio e sul padre. Visualizzando il padre mentre compie un’esperienza sessuale con il figlio, la madre soddisfa indirettamente i suoi propri desideri di essere la protagonista di tali aperture e attività”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME, 126 (1992).

Sull’incoraggiamento di abusi da parte della Madre:“In alcuni casi l’abuso è stato effettivamente incoraggiato (apertamente o in modosubdolo) dalla madre per usare il bambino come oggetto sostitutivo alla gratificazione sessuale per il padre. Tali madri trovano odiosi gli atti sessuali e il bambino viene utilizzato come conveniente rimpiazzo – proteggendo così la madre evitandole di esporsi all’atto nocivo”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 122 (1987).

“Talvolta, le madri che hanno subito abusi sessuali da bambine possono avere creato una situazione che aumenta la possibilità che il padre abusi del figlio. Possono farlo come modo per dominare il trauma del loro stesso abuso. Possono segretamente e/o inconsciamente sperare che la resistenza del bambino o il successo dell’azione permetteranno loro indirettamente di fare la stessa cosa per se stesse. O possono avere ceduto all’abuso per frigidità o indifferenza sessuale utilizzando il bambino come fonte sostitutiva di soddisfazione per i loro mariti”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 130 (1987).

“L’abuso sessuale di alcune ragazze da parte dei loro padri viene a volte permessoconsciamente e inconsciamente dalle loro madri”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 194 (1987).

“Talvolta l’abuso subito dalle madri è risultato in problemi di inibizione sessuale, conil risultato nel suo vedere il sesso come disgustoso. Possono dunque promuovere(consciamente o inconsciamente) l’utilizzo dei loro figli come sostituti sessuali per proteggere loro stesse dall’essere coinvolte in atti sessuali”.

RICHARD A. GARDNER, TRUE AND FALSE ALLEGATIONS OF CHILD SEX ABUSE, 185 (1992).

“[Una] madre sessualmente inibita può vedere con ripugnanza gli atti sessuali.Consciamente o inconsciamente spinge il padre a dirottare verso la figlia le sue attenzioni sessuali al fine di toglierselo di dosso. In questa maniera, lei evita di rimanere coinvolta in quelle attività ‘disgustose’ e allo stesso tempo autorizza la ‘bestia’ a gratificare i suoi istinti primitivi, mantenendolo ‘domo’ e neutralizzandolo.”

RICHARD A. GARDNER, SEX ABUSE HYSTERIA: THE SALEM WITCH TRIALS REVISITED, 36 (1991).

“Sebbene le madri in queste situazioni possano avere una varietà di motivazioni per programmare i figli contro i loro padri, la più comune riguarda il vecchio motto ‘L’inferno non racchiude altrettanta furia di una donna schernita’”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 86 (1987).

I desideri infantili riguardanti il sesso:

Gardner scrive che la descrizione fatta dai bambini sulle attività sessuali è un modo per affrontare i loro desideri. È il modo del bambino per dire “Non sono io che voglio che lui mi violenti, è lui che vuole violentarmi”.

RICHARD A. GARDNER, TRUE AND FALSE ALLEGATIONS OF CHILD SEX ABUSE 129, (1992).

“Per mezzo del processo della formazione reattiva si possono trasformare [le fantasie sessuali del bambino] in sgradevoli e con ciò attenuare il senso di colpa che si verificherebbe se la bambina dovesse accettare il fatto che quello che lei desidera sono attività sessuali. Invece di dire “Vorrei avere un coinvolgimento sessuale con mio padre”, lei può dire “Detesto avere una relazione sessuale con mio padre”.

RICHARD A. GARDNER, TRUE AND FALSE ALLEGATIONS OF CHILD SEX ABUSE, 129 (1992).

“[Il] bambino normale mostra un’ampia varietà di fantasie e comportamenti sessuali,molti dei quali, se esibiti da un adulto, verrebbero etichettati come ‘malati’ o ‘perversi’… Ogni bambino è propenso ad avere un elenco delle attività sessuali ‘preferite’ che donano interesse e godimento (o piacere)”.

RICHARD A. GARDNER, SEX ABUSE HYSTERIA: THE SALEM WITCH TRIALS REVISITED, 12 (1991).

L’incorporazione di fantasie che Gardner considera “ridicole, grottesche o inutili” come l’accusa che l’abusante ha inserito il pene nella bocca del bambino o della bambina e non l’ha mosso.

RICHARD A. GARDNER, PROTOCOLS FOR SEX-ABUSE EVALUATION, 61 (1995).

“Nell’alienazione a volte operano fattori edipici. Una bambina con una relazione seduttiva e romanticizzata con suo padre (a volte favorita dallo stesso padre) può trovare particolarmente doloroso il suo coinvolgimento con un’altra donna. Mentre le visite si possono essere svolte in modo lineare e fluido prima della nuova relazione del padre, dopo questo coinvolgimento si può verificare un rapido deterioramento nella relazione della bambina con il padre. Una bambina di questo tipo può dire, al padre: “Devi scegliere tra me e lei”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 91 (1987).

“Il bambino che ha patito abusi in buona fede può benissimo avere goduto dell’esperienza e spesso soffrirà di sensi di colpa per questo piacere perché il bambino, in seguito, apprenderà che l’atto è inaccettabile, peccaminoso o addirittura criminoso”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 114 (1987).

“[I bambini abusati sessualmente] si possono considerati fortunati per avere avuto un genitore che ha donato loro una tale gratificazione”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 145 (1987).

“Solo perché una bambina piccola presenta la fantasia del padre coinvoltosessualmente con lei, non vuol dire che il padre lo abbia fatto. Si può semplicemente trattare della verbalizzazione di un desiderio”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 157 (1987).

Il bambino come iniziatore:

“Al momento attuale, il bambino sessualmente abusato viene generalmenteconsiderato essere la vittima. Io penso che esistano situazioni in cui il bambino abusato sessualmente sia stato l’iniziatore… Diverse persone pensano che i bambini piccoli non abbiano forti urgenze e che, per questa ragione, sia altamente improbabile che possano essere gli iniziatori in qualunque genere di incontro sessuale con un adulto. Questa ipotesi non è necessariamente valida. Ho visto diversi bambini che avrei considerato completamentenormali che avevano sviluppato forti urgenze sessuali durante il primo anno di vita”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 165 (1987).

Sulla malvagità dei bambini:

Definisce i bambini “malvagi” e scrive che “la cosa che colpisce è il livello di sadismoche molti di questi bambini possono mostrare. In parecchi casi sono rimasto impressionato da quella che considero la crudeltà innata di questi bambini”.

RICHARD A. GARDNER, TRUE AND FALSE ALLEGATIONS OF CHILD SEX ABUSE, 119-20 (1992).

“Casi ben pubblicizzati di abuso sessuale spesso coinvolgono bambini che dannotestimonianze in cui forniscono dettagli di abusi sessuali da loro subiti. Queste testimonianze possono essere viste alla televisione da altri bambini – e generare una certa dose di invidia per l’attenzione di vaste proporzioni e la notorietà di cui godono questi bambini”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 101-102 (1987)

“Parecchi [bambini che inventano] ottengono una gratificazione morbosadall’attenzione di cui godono, attenzione che possono non avere mai ricevuto. Alcuni di questi bambini sono invidiosi dei bambini le cui testimonianze sono state mostrate in televisione”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 109-110 (1987).

“Ci può essere una gratificazione morbosa o sadica nel racconto della storia”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 113 (1987).

On Therapy with Children Who are Sexually Abused

“Bisogna avere una particolare cura nel non alienare il bambino dal genitoreabusante. Mandare via di casa un genitore pedofilo “deve essere preso seriamente in considerazione dopo che tutti i tentativi possibili di trattamento della pedofilia ericonciliazione con la famiglia si sono dimostrati vani”.

RICHARD A. GARDNER, TRUE AND FALSE ACCUSATIONS OF CHILD SEX ABUSE .CRESSKILL, NJ: CREATIVE THERAPEUTICS, 537 (1992).

“Al bambino bisogna dire che non esiste il genitore perfetto. Lo sfruttamento sessuale deve essere messo in un elenco negativo, ma bisogna apprezzare anche le doti positive”.

RICHARD A. GARDNER, TRUE AND FALSE ACCUSATIONS OF CHILD SEX ABUSE .CRESSKILL, NJ: CREATIVE THERAPEUTICS, 572 (1992).

“I bambini più grandi devono essere aiutati a rendersi conto che gli incontri sessualitra un adulto e un bambino non vengono considerati universalmente atti riprovevoli. Al bambino può essere spiegato delle altre società in cui questo comportamento veniva considerato normale. Il bambino può essere aiutato ad apprezzare la saggezza dell’Amleto di Shakespeare, che disse: “Nulla è buono o cattivo, è il pensiero che lo fa diventare tale”.

RICHARD A. GARDNER, TRUE AND FALSE ACCUSATIONS OF CHILD SEX ABUSE .CRESSKILL, NJ: CREATIVE THERAPEUTICS, 59 (1992).

“In tali discussioni, il bambino deve essere aiutato ad apprezzare che noi abbiamo,nella nostra società, un atteggiamento esageratamente punitivo e moralistico, riguardo agli incontri sessuali adulto-bambino”.

RICHARD A. GARDNER, TRUE AND FALSE ACCUSATIONS OF CHILD SEX ABUSE .CRESSKILL, NJ: CREATIVE THERAPEUTICS, 572 (1992).

Sui terapisti

“Le madri con la Sindrome di Abuso Genitoriale hanno un modo di trovare i terapisti,per lo più donne, che di riflesso si uniscono a loro nella loro campagna di denigrazionepaterna… [che] in alcuni casi addirittura si uniscono al sistema delirante paranoide della madre… alcune di queste terapiste sono anch’esse paranoiche. In altre alberga una tale e profonda ostilità nei confronti degli uomini che cercheranno ogni possibilità di scaricare la loro rabbia su di essi.”

RICHARD A. GARDNER, QUALIFICATIONS OF RICHARD A. GARDNER, M.D. FOR PROVIDING COURT TESTIMONY, 149 (1992), REPRINTED IN, KATHLEEN COULBORN FALLER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME: WHAT IS IT AND WHAT DATA SUPPORT IT?, 3 CHILD MALTREATMENT, 100, 102 (1998).

“Credo che la riluttanza di chi lavora nel settore degli abusi sessuali di riconoscere eaccettare la frequenza in aumento di accuse false di abusi sessuali si debba riportare a certi fattori psicologici operativi al momento della scelta della loro carriera… Io credo che le persone che sono state sessualmente abusate nell’infanzia siano più propense a entrare in questo settore più di altre che non hanno provato simili esperienze infantili”.

RICHARD A. GARDNER, THE PARENTAL ALIENATION SYNDROME AND THE DIFFERENTIATION BETWEEN FABRICATED AND GENUINE CHILD SEX ABUSE, 104 (1987).

La teoria della Pas venne sviluppata da Gardner nel 1985, che si basò sulle proprie osservazioni personali, e sull’attività di perito, spesso a favore di padri accusati di molestie nei confronti dei figli e non su studi scientifici. La teoria di Gardner non ha fondamento scientifico e prende, invece, le mosse da una personale visione delle donne e dei bambini e della pedofilia. La PAS rappresenta un pericolo serio per i minori abusati o per il coniuge maltrattato. Quest’ultimo per timore di vedersi affibbiare un’accusa di alienazione parentale e conseguentemente perdere i propri figli, che correrebbero il rischio di essere tradotti in casa famiglia o collocati proprio presso il genitore maltrattante, potrebbe essere indotto a tacere le violenze subite e a rinunciare a chieder giustizia.

La Pas, altrimenti detta sindrome di alienazione parentale, non è mai entrata nel Dsm e la Cassazione in una sentenza del 2013 ne ha recepito la infondatezza e lo stesso è avvenuto da parte del Ministero della Sanità. Tuttavia, la PAS da alcuni anni è entrata nelle aule dei Tribunali italiani nei procedimenti di separazione ed affidamento dei minori, determinando in questi casi un collasso della giustizia.

L’Italia ha un atteggiamento ambivalente giacché da un lato sta recependo le linee guida della Convenzione di Istanbul e dei Trattati a favore dell’Infanzia, dall’altro, nella prassi forense, troppo frequentemente, periti nominati dal Giudice e periti di parte, ritengono di individuare la PAS e di trovare la soluzione nella separazione forzata dei bambini dal genitore ( quasi sempre la mamma) ritenuto alienante.

Il DDL Pillon è tra le proposte di legge che vorrebbe codificare tale sindrome e ciò comporterebbe una condanna certa dei bambini a vantaggio di genitori anaffettivi ed abusanti.

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I brani tradotti nel presente articolo sono tratti da articoli dello psichiatra Andrea Mazzeo