15 marzo, 2018

VIOLENZA PSICOLOGICA: COME RICONOSCERLA E DIFENDERSI

Come riconoscere i segni della violenza e dire No

1) Il tuo aguzzino si è presentato come una persona buona, affidabile, normale e interessata a te. Nessuna persona violenta manifesta subito il suo lato oscuro. Se ti avesse maltrattato a parole o gesti sin dall’inizio saresti fuggita senza problemi.

2) Il tuo aguzzino pian piano ti mostrerà il suo volto cattivo, alternandolo al volto buono che hai conosciuto all’inizio.

3) La violenza psicologica PRECEDE SEMPRE la violenza fisica

Sei una vittima di violenza psicologica se:

a) ti critica continuamente e ti insulta

qualche volta lo fa col sorriso, come se fosse uno scherzo “ amore come sei ingrassata…ma io ti amo lo stesso”, “come si stupida tesoro, la mia stupidina preferita”, “amore mio, togli quel rossetto sembri una puttana…”, “ amore dai, di questo argomento non sai nulla, leggi di più, va beh hai altre doti…”, “ questa minestra fa schifo , la casa è in disordine, non sei capace a fare nulla”, “ le altre non contano nulla, amo solo te”, “ sto arrivando, devo svuotarmi le palle”

b) minimizza i tuoi sentimenti e preoccupazioni

“ sei ridicola non fare la bambina”, “ tu non stai bene, vatti a curare, hai traumi infantili”, “ sei debole e pazza, guarda come ti sei ridotta, se non ci fossi io con te”, “ sei ossessiva e visionaria, vedi amanti ovunque ( in caso in cui vi sono contraddizioni nei suoi racconti o vi siete insospettite per fatti o frasi ambigui accaduti davvero)

c) ti ISOLA economicamente o socialmente

controllando in modo eccessivo le spese quotidiane, bloccando il tuo accesso al conto familiare, e denigra persone a te care “ non uscire con quella amica non mi piace”, “ tua sorella è cretina, non chiamarla”, “ non dire in giro cosa accade fra noi, la gente non deve impicciarsi, i panni sporchi si lavano in casa”

d) ti tradisce in modo seriale

e) usa la triangolazione

mantenendo un contatto, da cui sei estromessa, con le ex, o lodando le qualità di altre a paragone con te ( anche un genitore può usare questo schema tra fratelli)

f) mente frequentemente

g) fa la vittima dopo averti ferito o picchiato “perdono amore, ho perso il lavoro”, “ scusa ho forti preoccupazioni, non accadrà più” ( falso, accadrà ancora), “ ho avuto una infanzia orrenda, mio padre mi picchiava” , “ non so amare, insegnami tu”, “ se mi lasci mi uccido, faccio lo sciopero della fame”

h) ha una gelosia ossessiva, controlla il cellulare, i tuoi accessi a wa, controlla il tuo profilo nei social cui sei iscritta, limita i tuoi spostamenti

i) usa il silenzio, sparisce per giorni, risponde tardi a chiamaste e messaggi, non dà spiegazioni e la sua assenza non ha mai una seria motivazione

l) minaccia di farti del male, di lasciarti, di crearti un problema o di non darti l’aiuto che ti ha promesso in qualcosa di importante

l) alterna sempre queste modalità a gesti splendidi o rassicurazioni appassionate.

4) Le vittime di violenza non sono persone fragili o incapaci. Non vergognarti di essere una vittima: moltissime vittime sono persone forti, solari, affettive e piene di potenzialità. La violenza psicologica paralizza e distrugge l’autostima di chiunque la subisca.

5) Se capisci di essere una vittima di violenza, parla con familiari, amici, docenti, chiedi aiuto: il silenzio è il fertilizzante della violenza stessa.

6) Non perdonare e sopportare mai il primo schiaffo : la violenza tende ad aumentare

7) Chiama il 1522, il numero nazionale antiviolenza attivo 24 h su 24, rivolgiti ai centri antiviolenza, alle forze dell’ordine, ad esperti (psichiatri, avvocati) negli abusi e maltrattamenti.

8) Attua il CONTATTOZERO, cioè chiudi, se puoi, ogni contatto con l’aggressore, non rispondere a chiamate, messaggi ma conserva ogni suo scritto per provare la violenza che ha agito.

9) NON ANDARE MAI ALL’ULTIMO APPUNTAMENTO, molte vengono uccise o sfigurate

10)La Convenzione di Istanbul, la Costituzione e le leggi vigenti ti tutelano ed hai diritto ad essere difesa gratuitamente a spese dello Stato.

In Italia, le donne vittime almeno una volta nella vita di abuso psicologico, fisico o sessuale sono circa 6 milioni. Si registra inoltre un progressivo aumento aumento dei delitti in ambito familiare ed un inasprimento delle condotte degli abusanti.

Le statistiche parlano, nel nostro Paese di 11 stupri al giorno e circa il 21% delle donne (pari a 4,5 milioni) sarebbe stata vittima di ricatti sessuali, molestie o violenza carnale; tuttavia, le vittime non denunciano il colpevole nel 90% dei casi.

IL MOSTRO è IN CASA

Aberrante rilevare infine che 7 stupri su 10 sono commessi da persone vicine alla vittime: partner o ex partner, parenti stretti, docenti, datori di lavoro, amici.

La violenza domestica colpisce il 37,5% delle mogli o compagne ed è doloroso rilevare che nel 7.5% dei casi la violenza scatta dopo la scoperta di una gravidanza.

La violenza psicologica, cioè gravi episodi di denigrazione, svalorizzazione, controllo, gelosia ossessiva, colpirebbe 4 donne su 10.

Uno dei reati più frequentemente commessi alla chiusura della relazione è lo stalking che spesso rappresenta il gradino subito precedente il femminicidio.

Gli atti persecutori sono attuati nel 75% da ex partner della vittima ed il 12% dei casi di stalking si trasforma in omicidio, mentre nel 50% dei casi la vittima riporterà delle lesioni personali ad opera dello stalker.

I dati ci informano che 7 vittime di stalking su 10 subiranno violenza fisica.

La maggior parte dei femminicidi viene commessa attraverso l’utilizzo di un’arma da taglio ed agita entro i 10 mesi successivi alla interruzione della relazione sentimentale.

Secondo l’ Organizzazione Mondiale di Sanità “la violenza contro le donne rappresenta un problema di salute pubblica di proporzioni epidemiche globali”

La violenza contro le donne è nascosta entro le mura domestiche o all’interno della relazione sentimentale e non viene denunciata a causa della paura, della vergogna, o della comune accettazione, come se tanto è normale così.

MINORENNI

A livello globale, quasi la metà degli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni ritengono che un marito sia giustificato quando colpisce o picchia la moglie, in determinate circostanze.

Per molti bambini, i contesti educativi non sono spazi sicuri ed anzi li espongono a violenza e coercizione, umiliazione ed abusi, insegnando loro che la violenza sia la normalità.

Per molte giovani donne, il luogo più comune dove la coercizione sessuale e le molestie vengono praticate è la scuola.

 Secondo un recente studio effettuato in diversi Paesi in via di sviluppo (Global School-based Health Survey) i bambini in età scolare che sono stati verbalmente o fisicamente vittime di atti di bullismo nei 30 giorni precedenti l’indagine sono – a seconda dei Paesi esaminati – tra il 20% e il 65%.

Gli studenti coinvolti in atti di bullismo corrono elevati rischi di avere conseguenti disturbi psicosomatici: fuga da casa, abuso di alcol e droga, assenteismo e, soprattutto, atti di autolesionismo (lesioni accidentali o perpetrate).

 ITALIA

In Italia nel 2014 circa 50% degli 11-17enni è stato vittima di episodi offensivi, non rispettosi e/o violenti e 5.080 minori sono stati vittime di abusi e violenze sul suolo italiano nel 2015.
L’Istat ha stimato che 1 milione e 400mila donne al di sotto dei 16 anni è stato vittima di violenza carnale.

I numeri non lasciano dubbi: prevenire la violenza di genere e verso i minori è una priorità.

Subire violenza non è una colpa e non è sintomo di incapacità. Se sei finita nel tunnel di una relazione violenta ed ora riconosci di essere una vittima interrompi la relazione e spezza le catene: da questo tunnel si esce, fallo ora prima che possa essere troppo tardi.

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