18 ottobre, 2017

La separazione legale con addebito

L’addebito della separazione è stato introdotto nel 1975 con la riforma del diritto di famiglia ed ha sostituito il vecchio concetto di “separazione per colpa”. Il coniuge che abbia violato in modo grave i doveri matrimoniali e che con il suo comportamento abbia causato l’intollerabilita’ della convivenza è soggetto alla sanzione dell’addebito in sede di separazione. La legge prevede infatti il giudice, pronunciando la sentenza di separazione, possa decidere a quale dei due coniugi sia addebitabile la separazione a causa di comportamenti contrari ai doveri che derivano dal matrimonio, come previsto dall’articolo 151 c.c..
Quali sono i doveri al cui rispetto sono tenuti i coniugi ? L’articolo 143 del codice civile riporta i diritti ed i doveri reciproci dei coniugi nel matrimonio:
“Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia.”
Ecco quindi alcuni presupposti e motivi che possono essere causa di addebito: infedeltà coniugale , maltrattamenti o percosse ripetute al coniuge o ai figli, inadempienza dell’obbligo di mantenimento della moglie e dei figli, abbandono senza motivo della casa coniugale, abuso di alcolici, mobbing familiare

La richiesta di addebito deve essere espressamente formulata da parte di uno dei due coniugi, il quale, in sede processuale dovrà fornire le prove non solo dei comportamenti in violazione dei predetti doveri ma avrà l’onere anche dimostrare il nesso di causalità tra il comportamento del coniuge inadempiente e la sopraggiunta intollerabilità della convivenza. Sarà poi il giudice, analizzando la situazione e le prove fornite dalla parte lesa, a decidere se concedere o meno l’addebito e a che condizioni. Spesso per la raccolta prove ci si rivolte a delle agenzie investigative, in grado di redigere report dettagliati contenenti le prove valide legalmente da poter consegnare al giudice.
I doveri derivanti dal matrimonio sono :
–dovere di fedeltà
-dovere di assistenza morale e materiale, – dovere di collaborazione nell’interesse della famiglia
-dovere di coabitazione.
Un requisito fondamentale per l’addebitamento è che non basta che ci sia una violazione dei doveri coniugali, ma bisogna che questa violazione sia la causa fondamentale della sopraggiunta intollerabilità della prosecuzione della convivenza coniugale. Pertanto, per poter chiedere l’addebito, è necessario che uno dei due coniugi abbia violato uno o più degli obblighi matrimoniali, che tale violazione abbia portato all’intollerabilità della convivenza tra i due e bisogna che ci sia un nesso di causalità tra le due

CONSEGUENZE LEGALI DELL’ADDEBITO

Cosa comporta la sentenza di addebito? La pronuncia di addebito comporta conseguenze patrimoniali .
Assegno di Mantenimento:
– il coniuge a cui viene addebitata la separazione perde il diritto all’assegno di mantenimento (che viene solitamente corrisposto per mantenere il tenore di vita economico avuto durante il matrimonio).
– Alimenti:
– Il coniuge a cui è stata addebitata la colpa ha solamente il diritto alla corresponsione degli alimenti, nel caso in cui non abbia i mezzi per provvedere al suo sostentamento. L’assegno alimentare è differente dall’assegno di mantenimento in quanto non deve garantire al beneficiario lo stesso tenore di vita di cui aveva goduto durante il matrimonio, ma serve solo a garantirgli il sostentamento.
– Eredità e successione:
– il coniuge “colpevole” perde i diritti successori nei confronti dell’altro coniuge. Quindi nel caso di morte del coniuge da cui si è separato, non ha diritto all’eredità, ma solamente ad un assegno vitalizio solo nel caso in cui ricevesse gli alimenti.
– Risarcimento danni per infedeltà coniugale:
– nel caso in cui i comportamenti illeciti che hanno portato all’addebitamento siano ritenuti gravi, sia sul piano materiale che morale e biologico (cioè della salute), il coniuge colpevole potrebbe essere tenuto anche al risarcimento del danno. Ad esempio se il coniuge ha umiliato la moglie, offendendone la dignità e la reputazione, esempio vantandosi pubblicamente delle sue relazioni extraconiugali (violazione del dovere di fedeltà), causandole quindi una grave depressione, dovrà risarcire il danno arrecato.
– Spese processuali: il colpevole può essere anche condannato al pagamento di tutte le spese legali relative alla causa di separazione, anche quelle della controparte.

La richiesta dell’addebito porta quindi maggiori vantaggi economici nel caso in cui il coniuge che lo richiede sia il più “forte” economicamente tra i due, visto che in questo modo può evitare di pagare un assegno di mantenimento all’altro.

A queste note tecniche, ritengo necessario aggiungere altro.

Non è semplice provare la violazione dei doveri coniugali, pertanto, onde evitare azioni giudiziali lunghe e costose che non porrebbero a nulla se non ad aumentare il dolore e la rabbia per quanto si è subito ingiustamente, è necessario preparare in tempo utile il quadro probatorio attraverso registrazioni, foto, stampa dei messaggi e delle mail, testimonianze, denunce, referti di pronto soccorso ecc.

La pronuncia di addebito comporta un riconoscimento morale per il coniuge che ha subito le violazioni ma, a volte, chiudere la relazione, pur ottenendo tutto quanto sia dovuto, a volte salvaguardare i figli in modo idoneo è sufficiente e più sano.

Chiudere le porte ed aprirsi ad una vita serena sovente non ha prezzo.

 

 

 

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